Il Napoli è alla ricerca di una dimensione ancora da raggiungere

La sintesi del match è nelle parole di Carlo Ancelotti, come sempre razionale e mai disfattista. “Se avessero dovuto fare due gol li avrebbero fatti”. Conscio di una dimensione che il Napoli non ha ancora raggiunto, specie in questo tipo di partite. Liverpool e il suo ambiente erano conosciuti ai molti, e malgrado le avvisaglie c’era convinzione e consapevolezza di poter passare il turno di qualificazione e approdare agli ottavi di Champions League. In virtù di aver tenuto testa ad un girone presenziato da eccellenze come Psg e lo stesso Liverpool. Purtroppo il campo ha evidenziato tutt’altro. Il Napoli, il nostro Napoli, quello vero, è durato per soli 10 minuti all’Anfield, il resto è stato un monologo inglese targato Liverpool. Una mancanza di personalità ancora una volta rimarcata e che ha fatto la differenza. Un gradino sospeso, un salto di qualità e di esperienza non pervenuti. Una spiacevole realtà che inizia a pesare nello score dei Partenopei, ricorrenze che negli ultimi anni hanno segnato in negativo il decorso della stagione. Basti pensare alla semifinale persa in Europa League con il Dnipro, le sconfitte contro Bologna (2012) e Lazio (2014) e il relativo mancato approdo ai preliminari di Champions. Lo stesso giocato e perso con l’Athletic Bilbao, per finire al big-match perso contro la Juventus allo Stadium, a soli due minuti dal termine, con il gol di Zaza. Potremmo appigliarci alla sfortuna, al gol subito al 92′ da Di Maria, a quello della Stella Rossa e al miracolo di Alisson su Milik.

Ma la verità è che nei suddetti alibi nascondiamo i nostri limiti. Non siamo ancora pronti a calcare questi campi dove la gloriosa storia ci impedisce di tenere polso e ragionevolezza. A Parigi abbiamo dimostrato sfrontatezza e sciorinato un gran calcio, degno di questa competizione. Ma per questo tipo di gare, del dentro o fuori, manca l’esperienza e la tranquillità del grande evento. Forse da ricercare nel famoso 31enne che Ancelotti aveva suggerito durante il calciomercato estivo? D’altronde Carlo Ancelotti ne ha vista di acqua scorrere nel fiume, uno scenario ampiamente prevedibile per il suo bagaglio d’esperienza. Un’ipotesi da prendere in considerazione, magari già dal prossimo futuro. Il Napoli ha una rosa molto buona, ottima in alcuni frangenti, che ancora pecca di questo tassello per le serate di consacrazione come poteva risultare quella di Anfield. Ci tocca rialzare la testa, anzi, questo dev’essere un imperativo per l’intero staff azzurro.

Oggi più che mai bisogna ritenersi fortunati nell’avere Carlo Ancelotti seduto sulla nostra panchina. Il suo modo di interagire, le sue parole, saranno di notevole rilevanza per i nostri ragazzi. Affinché il prosieguo della stagione non abbia ripercussioni e che si possa trarre beneficio anche da ‘queste’ sconfitte.