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Campania in zona arancione: Richiudono bar e ristoranti

La Campania in zona arancione da domenica 21 febbraio: incubo senza fine per bar e ristoranti. Troppi dipendenti a cassa integrazione. Ecco cosa cambia.

La Campania da domenica 21 febbraio torna di nuovo in zona arancione dopo settimane in cui è stata zona gialla. Complice la ritrovata parvenza di normalità, la quasi totale assenza di controlli e le belle giornate dei fine settimana, oltre all’aumento della presenza delle varianti, la curva epidemiologica è risalita e a farne le spese sono soprattutto bar e ristoranti che dovranno fare solo asporto e consegne a domicilio e non potranno riaprire al pubblico per il servizio al banco o ai tavoli.

Un incubo senza fine, quindi per le attività di ristorazione e di somministrazione di cibo e bevande che sono costrette a riabbassare le serrande e troppi sono i dipendenti che torneranno in cassa integrazione. Il flusso di pendolari e visitatori che in queste settimane aveva permesso ad alcune attività, di risollevare gli incassi, si interromperà nuovamente e per almeno due settimane tornerà in vigore un regime di semi-lockdown, sperando che passata questa parentesi la Campania possa tornare in zona gialla.

Ecco le regole da seguire:

– Vietato circolare dalle ore 22 alle ore 5 del mattino, salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute. Vietati gli spostamenti in entrata e in uscita da una Regione all’altra e da un Comune all’altro, salvo comprovati motivi di lavoro, studio, salute, necessità. Raccomandazione di evitare spostamenti non necessari nel corso della giornata all’interno del proprio Comune. Saranno comunque consentiti gli spostamenti dai Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti, entro 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia;

– Chiusura di bar e ristoranti, 7 giorni su 7. L’asporto per i bar è consentito fino alle ore 18. Per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni. Chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie ed edicole al loro interno. Chiusura di musei e mostre;

– Didattica a distanza per le scuole superiori, fatta eccezione per gli studenti con disabilità e in caso di uso di laboratori; didattica in presenza per scuole dell’infanzia, scuole elementari e scuole medie. Chiuse le università, salvo alcune attività per le matricole e per i laboratori;

– Riduzione fino al 50% per il trasporto pubblico, ad eccezione dei mezzi di trasporto scolastico. Sospensione di attività di sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine anche nei bar e tabaccherie;

– Restano chiuse piscine, palestre, teatri, cinema. Restano aperti i centri sportivi.