Scuole aperte anche in zona rossa: Ecco le regole e le eccezioni

Scuole aperte da mercoledì 7 aprile, fino alla prima media anche in zona rossa ma si teme per la Campania. Tutti i dettagli sulla novità del nuovo dpcm.

Dal 7 aprile al 30 aprile 2021 è assicurato in presenza sull’intero territorio nazionale lo svolgimento dei servizi educativi per l’infanzia e dell’attività scolastica e didattica della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e del primo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado. Asili, scuole elementari e prima media restano aperte.

Nelle zone rosse le attività didattiche del secondo e terzo anno della scuola secondaria di primo grado (seconda e terza media), nonché le attività didattiche della scuola secondaria di secondo grado (superiori) si svolgono esclusivamente in modalità a distanza. Sono zone rosse Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana e Valle d’Aosta.

Nelle zone gialle e arancioni le attività scolastiche e didattiche per il secondo e terzo anno della scuola secondaria di primo grado (seconda e terza media) si svolgono integralmente in presenza. Mentre le superiori adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica affinché sia garantita l’attività didattica in presenza ad almeno il 50%, e fino a un massimo del 75%, della popolazione studentesca mentre la restante parte della popolazione studentesca si avvale della didattica a distanza.

Sono queste le linee guida generali fissate dal decreto del governo del 1° aprile, che ha introdotto una significativa novità sulla presenza degli studenti in classe, considerando finalmente la scuola prioritaria rispetto alle altre attività.

Lo stesso decreto esautora i governatori, stabilendo che non possono decidere autonomamente se chiudere le scuole, anche se le deroghe non mancano. Queste, infatti, possono essere adottate sentite le competenti autorità sanitarie e nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità, anche con riferimento alla possibilità di limitarne l’applicazione a specifiche aree del territorio.

Osservata speciale è proprio la Campania, la regione che ha chiuso di più le scuole in assoluto quest’anno: si vocifera già di un possibile rinvio, anche alla luce delle manifestazioni pro dad di sabato a Napoli.