Luigi Costanzo spiega le ragioni delle dimissioni: “Non sono scappato, sono ancora con LiberiAmo Fratta”

In distribuzione l’ultimo numero di Cogito (clicca quì o sulla foto della copertina per guardare la versione PDF). “Non potevo garantire l’impegno che volevo e ho preferito fare un ‘passo di lato’, ma se il mio gruppo e la città vorranno sono pronto a essere portavoce delle loro istanze”

Servizio di Antonio Iazzetta – Luigi Costanzo era considerato la ‘novità’ nella politica frattese. E si conferma ‘nuovo’ anche nella scelta di dimettersi da Consigliere comu- 08 nale. Una decisione che ha colto molti di sorpresa in un panorama politico in cui c’è gente che resta in Consiglio comunale per decenni e, spesso, tramanda la ‘poltrona’ a parenti e amici.

Perché le dimissioni?

“È una scelta che scaturisce da due pri- orità: da un lato il momento storico pan- demico che stiamo vivendo, che mi ha visto e mi vede impegnato come medico di famiglia in prima linea, e dall’altro la consapevolezza di essere alla vigil- ia di scelte importanti che richiedono la presenza, nelle sedi deputate al confronto politico, di persone che possano mettere a disposizione il loro tempo, la loro energia, il loro studio per meglio rappresentare le istanze di chi ha riposto in noi la fiducia. È proprio per il profondo rispetto dei luoghi della rappresentanza politica e de- gli elettori che ci hanno votato, che era necessario farsi “di lato” e consentire a chi ha la possibilità di dedicare il giusto tempo e la giusta attenzione alle prob- lematiche della Città, di farsi avanti per adempiere al meglio al mandato politico affidatoci. Quando scegli di candidarti a Sindaco di una Città, a prescindere dal risultato, pianifichi e organizzi in anticipo la tua vita personale e professionale, e su questo mi ero organizzato individuando i colleghi che mi avrebbero potuto sosti- tuire; ma non avevo previsto il mio ruolo di medico e Consigliere nel bel mezzo di una pandemia che ha assorbito e assorbe le mie energie fisiche e mentali senza avere la possibilità di essere supportato dai colleghi sostituti. Quando ci siamo presentati alla città, nel gennaio 2020, la pandemia non era ancora scoppiata e nessuno si sarebbe aspettato che da lì a breve saremmo stati travolti da uno tsu- nami che avrebbe sconvolto le nostre vite personali e professionali. Insomma, il mio vuole essere un atto di responsabilità e di onestà nei confronti degli elettori e, dal punto di vista politico, non rappresenta certo un addio o, peggio, un abbandono o una fuga, ma un arrivederci in tempi mi- gliori. E se il gruppo di LiberiAmo Fratta e la città vorranno, sarò ancora portav- oce delle loro istanze”.

Quanto è difficile passare dalle parole, quelle dette nelle manifestazioni e nel- le iniziative da cittadino o attivista, ai fatti, quelli che si possono fare nelle Is- tituzioni, pur nei limiti dettati dall’es- sere all’opposizione?

“C’è una narrazione degli “esperti della politica” che ci descrive come “leoni da tastiera”, “inesperti che hanno difficoltà nel passare dal ruolo di attivisti alla po- litica sul campo”…L’esperienza di questi pochi mesi nelle “stanze del potere” mi fa affermare, in tutta onestà, che la nostra è solo una scarsa pratica dei meccanismi procedurali, ma non certo una mancanza di contenuti o di spessore politico; poi, se per “esperienza” si intende acquisire un modus operandi fatto di tatticismi, finte, atteggiamenti sleali e personalistici, beh, ne facciamo volentieri a meno. Noi, anche con il rischio di essere tacciati come in- genui, preferiamo basare la nostra azione politica sulla credibilità e sul confronto leale, nella speranza di far rinascere nel- la comunità la passione e l’impegno civile e il desiderio di affiancare e supportare i suoi Amministratori”.

E, ora che conosce un po’ la macchina amministrativa da dentro, è ancora convinto che si possa fare di più in Comune?

“Sicuramente. Soprattutto sotto l’aspetto organizzativo e del ruolo delle Commis- sioni. In questi mesi ho percepito una scarsa comunicazione e organizzazione tra gli uffici e i dirigenti. Le Commissioni, inoltre, dovrebbero ritrovare la dignità di essere il “luogo” del confronto, dove si affrontano, da prospettive politicamente diverse, i problemi della Città ritornan- do ad essere le sedi deputate al supporto delle decisioni di una amministrazione. Ma purtroppo non è così; in assenza di programmazione e di visione della città da parte di chi quelle linee programmatiche dovrebbe dettarle, il lavoro delle commis- sioni rischia di essere svilito favorendo i luoghi non deputati al confronto”.

Se dovesse dare un giudizio a questi pri- mi mesi di Amministrazione Del Prete, che giudizio darebbe?

“Noto nell’attuale Amministrazione una palese mancanza di programma. Le nu- merose liste di appoggio all’attuale Sin- daco sono nate più per occupare una poltrona in Consiglio che per reale con- divisioni di un progetto politico avente come finalità il bene di Frattamaggiore”.

Chi o cosa l’ha delusa in questi pochi mesi nel palazzo comunale e chi o cosa invece l’ha stupita, in positivo?

“Più che delusione, mi hanno colpito, in senso negativo, il distacco dalla gente e dai problemi reali della “politica”; la sensazione che una volta saliti nelle “stanze del potere” si parli in nome e per conto di sé stessi e non in rappresentanza di un elettorato. E poi ho come l’impressione che non si vogliano vedere gli aspetti positivi delle proposte altrui per partito preso o per non dare “visibilità” alla parte avversa. Senza parlare delle mosse tattiche e dei “proclami” sbandierati per ottenere qualcosa in cambio, con scarso senso di trasparenza e di lealtà. Di positivo, ho visto la voglia e il desiderio di molti dipendenti comunali di voler dare di più, anche se tante volte non sono messi nelle condizioni di poterlo fare”.

Di cosa va fiero e in cosa invece teme di aver fatto meno di quanto poteva in questi pochi mesi in Consiglio comunale?

“Sono fiero del percorso che stiamo facendo come gruppo e della sua crescita e maturazione, che mi ha consentito di effettuare in libertà e con serenità la scelta che ho fatto in questi giorni. Come ho già avuto modo di dire, temo di aver fatto meno di quanto potevo nella casa comunale per il tempo e le energie che ho dovuto dedicare alla mia professione, e anche per questo mi sento sereno per la decisione che ho preso. Insieme con Carla Ambrico e con alle spalle il lavoro di squadra di LiberiAmo Fratta, abbiamo comunque acceso i riflettori su tematiche importanti come la tutela dei beni Comuni, la questione dei rifiuti, la gestione delle politiche sociali con l’Ambito N17 e la questione urbanistica”.

L’idea che maggioranza e opposizione ‘russiana’ siano due facce della stessa medaglia è una realtà o solo una ‘facile’ ricostruzione giornalistica e uno slogan elettorale?

“Fratta è ciò che hanno deciso e permesso che diventasse coloro che l’hanno amministrata negli ultimi 20 anni. Del Prete e Russo fanno parte di questa storia e stavano dalla stessa parte. Questo è un dato di fatto. Che ora ci sia uno scontro tra i due che spesso assume più contorni personalistici che la giusta e leale dialettica tra maggioranza e opposizione, è sotto gli occhi di tutti”.

Al di là della risposta di rito, sul fatto che sia prematuro parlarne, ma alle prossime elezioni LiberiAmo Fratta sarà di nuovo sola o si comincia a far strada l’idea di fare alleanze?

“La ridicola narrazione che circola riguardo al fatto che “quelli di LiberiAmo Fratta sono chiusi e impenetrabili…, si ritengono dei puri rispetto agli altri” è probabilmente un alibi di chi non crede che ci possa essere, in politica, un modus operandi alternativo, trasparente e onesto, lontano le mille miglia dai soliti accordi di potere gestiti sottobanco”.

A proposito, quando si tornerà al voto? Che sensazione ha? Marco Antonio Del Prete riuscirà a portare a termine il suo mandato per tutti e cinque anni nonostante le evidenti difficoltà?

“Ci sono molti personalismi interni alla maggioranza. Ho l’impressione che non si agisce da squadra, ognuno pensa alla propria parte dimenticando le ragioni e il programma per il quale ci si è messi insieme, e questo spesso mette in difficoltà il primo cittadino che, sotto i veti incrociati della sua stessa maggioranza, è sempre alla ricerca dei giusti equilibri; una ricerca legittima, sia chiaro, a patto che non diventi un ostacolo a svolgere liberamente il proprio mandato e il programma elettorale per il quale si è stati chiamati a governare la città”.

Entrerà in Consiglio comunale Angelica Argentiere che andrà a far compagnia a Carla Ambrico formando un gruppo consiliare tutto al femminile. Purtroppo siamo ancora costretti a evidenziare queste cose. Quanta strada dobbiamo ancora fare per vedere una donna in Consiglio comunale non come quota rosa, quasi come un panda, ma come una normalità?

“La strada è ancora lunga. Avevamo una occasione per cominciare a fare dei passi avanti con la nomina alla Presidenza del Consiglio comunale di una donna. Noi come gruppo lo avevamo proposto, anche per svincolare un organo di garanzia come l’ufficio di Presidenza dalle logiche “cencelliane” di spartizione. Ma la nostra proposta non fu accolta. Angelica è una appassionata del Bene Comune, generosa, competente e preparata. La sua storia parla per lei. Conosciamo benissimo le sue capacità che insieme a quelle di Carla costituiscono un potenziale, direi, esplosivo. Sono sicuro che insieme sapranno rappresentare al meglio le istanze di LiberiAmo fratta e di quanti hanno riposto la loro fiducia nel nostro partito. Come garante del progetto e insieme agli amici di LiberiAmo saremo al loro fianco, per supportarle e sostenerle”