Letizia Afragola Acerra

Afragola: Letizia in fin di vita dopo il ricovero ad Acerra, interviene “la Battaglia di Andrea”. Scatta la denuncia

Letizia, donna di 69 anni di Afragola, viene trasportata in pronto soccorso all’ospedale di Acerra e dopo 15 giorni di ricovero, viene dimessa, con la stessa insufficienza renale e con il corpo pieno di piaghe e in fin di vita.

Mia madre é stata ricoverata il 7 luglio scorso direttamente dopo il pronto soccorso – dichiara Lina, la figlia – da allora non abbiamo saputo piú niente, telefonavamo in reparto per sapere notizie e quelle pochissime volte che ci hanno risposto, e sottolineo pochissime volte, la telefonata durava meno di 2 minuti e ci dicevano che mia madre era stabile e ci facevano preoccupare dicendoci che le sue condizioni potevano peggiorare da un momento all’altro, ma i signori omettevano di dirci che era in condizioni igienico sanitarie pessime, che non la lavavano, non la facevano bere e non si interessavano di nutrirla, tutto ciò l’ho visto con i miei occhi giovedì scorso, il 15 luglio, poichè andai nella struttura per parlare con il direttore sanitario e di nascosto sono entrata in reparto, ho cercato la stanza di mia madre e finalmente l’ho trovata, ciò che ho visto aveva dell’incredibile – prosegue la donna – mia madre era sporca, puzzava di cazza, si vedeva benissimo che non era stata lavata da parecchio tempo, era inoltre in una posizione scomodissima, il collo riverso e quando ho cercato di raddrizzarla, mi sono resa conto che nella piegature proprio del collo, c’era sporcizia ed escoriazioni, talmente che mia madre stava male non mi riconobbe, mi chiamò dottoressa, e mi chiese un bicchier d’acqua, disse che aveva sete e nessuno la faceva bere e mentre cercavo di ristorarla, venne un infermiere che mi cacciò in malomodo, dicendo che io non potevo entrare.

Ero disperata – prosegue in lacrime la donna – non sapevo che fare, continuavo a telefonare, fino alla mattinata di lunedí 19, alla mia ennesima telefonata, mi dissero dal reparto che mia madre era in dimissione, l’avevano dimessa, ma il particolare era che non si erano degnati di chiamarci, dissero che lo avrebbero fatto di li a poco… Quando siamo andati a prenderla mia madre era in condizioni pessime, aveva piaghe ovunque, qualche giorno prima non avevo fatto caso a tutto quando mi intrufolai perchè subito fui cacciata, ma mentre la portavamo a casa notammo tutto, il corpo pieno di piaghe, braccia gonfie dalle quali colava acqua, carne viva che cadeva come se mia madre fosse in decomposizione; non avrebbero potuto dimetterla in quella condizioni, ma in quel momento non avemmo la forza di opporci, eravamo solo disperati. Durante la giornata la situazione non migliorava, l’abbiamo fatta visitare dal nostro urologo, il quale si è accorto che a mia madre in quei 15 giorni non avevano fatto nessuna dialisi, praticamente l’hanno tenuta parcheggiata nel letto facendole peggiorare le condizioni e creando ulteriori danni. La sera abbiamo contattato La Battaglia di Andrea, i quali subito si sono attivati e ci hanno consigliato di chiamare immediatamente il 118 perchè mia madre continuava a stare male, e così è stato, ma l’ambulanza, venuta a casa, non solo non aveva il catetere da metterle, mi ha detto che mia madre aveva poche ore di vita e quindi era inutile portarla in ospedale.

L’indomani, martedí mattina, mia madre rantolava, ma la forza d’animo sia sua che nostra è stata enorme, l’abbiamo trasportata presso un’altra struttura, grazie soprattutto alla forza dataci da Asia Maraucci e Luigi Concilio de La Battaglia di Andrea che per l’intera notte non ci hanno abbandonato un solo istante; nella struttura dove si trova attualmente ricoverata, sta cominciando a reagire, seppur si trova ancora in condizioni serie, ma la cosa piú importante é che mia madre è ancora viva, in condizioni gravi dovute alle omissioni effettuate nell’ospedale in cui è stata ricoverata, ma viva. Non combatte solo contro l’insufficienza renale, ma anche contro uno stato settico gravissimo. Voglio giustizia, giustizia contro chi sta facendo rischiare la vita a mia madre“.

Se tutto ciò che ha denunciato la signora Lina trovasse conferma – dichiara Asia Maraucci, presidente de La Battaglia di Andrea – ci troveremmo davanti ad una situazione gravissima di malasanità, io mi auguro che sia fatta chiarezza quanto prima sia dalla direzione dell’Asl competente che dalla magistratura, intanto – conclude – i Carabinieri di Afragola, diretti da Raimondo Semprevivo, ai quali Lina ha denunciato il tutto, effettueranno le indagini e laddove saranno rilevate responsabilità, combatteremo affinché i responsabili abbiano la giusta punizione”.

La donna ha presentato una regolare denuncia alla stazione dei Carabinieri di Afragola, diretti dal comandante Raimondo Semprevivo.