“Vi riferisco le parole del presidente Putin. I contratti esistenti rimangono in vigore, le aziende europee, e vale solo per le aziende europee, continueranno a pagare il gas in euro o in dollari”, ha specificato il premier Mario Draghi durante la conferenza stampa alla stampa estera.
La retromarcia di Putin sul pagamento in rubli del gas russo “è parte della discussione interna” alla Russia. Il ragionamento di Draghi è partito dall’osservazione che “i Paesi occidentali hanno detto che era inaccettabile la richiesta di pagare in rubli ma anche impossibile. Oltre a questo non hanno fatto nulla. Credo ci sia stato un processo di riflessione interna alla Russia, che ha portato a definire meglio cosa vuol dire pagare in rubli, che è quello che ci ha detto ieri Putin, ed è parte della loro discussione interna”.
“Il presidente Draghi ha sottolineato l’importanza di stabilire quanto prima un cessate il fuoco, per proteggere la popolazione civile e sostenere lo sforzo negoziale” e “ha ribadito la disponibilità del governo italiano a contribuire al processo di pace, in presenza di chiari segni di de-escalation da parte della Russia”, recita la nota diffusa da palazzo Chigi. “Il presidente Putin ha descritto il sistema dei pagamenti del gas russo in rubli. I due leader hanno concordato sull’opportunità di mantenersi in contatto”, conclude.