Crisi di governo: la Russia brinda, l’UE trema e l’Italia non cambia mai

di Simona Lazzaro – Alla fine è successo l’impensabile: nel mezzo dell’ennesima recrudescenza della Pandemia, con una guerra in corso e un’emergenza economica, alimentare e climatica senza precedenti, in Italia, ancora una volta, il Governo è in crisi.

La crisi: cos’è successo?

Mario Draghi ha rassegnato le dimissioni dopo che il M5S non ha votato la fiducia sul decreto aiuti – e poco importa che Mattarella non le abbia accettate: la fine del Governo dei migliori non è affatto scongiurata ma semplicemente rimandata a mercoledì prossimo.

Difficile – anche se invero non impossibile – che le cose cambino; molto probabilmente gli italiani saranno chiamati alle urne tra settembre e ottobre.

Medvedev si rallegra della crisi italiana: cosa rischiamo ora?

Mentre Giuseppe Conte concitatamente rinnega la responsabilità del suo partito e Di Maio descrive il rinnegato Movimento 5 Stelle come un “partito padronale”, la Russia festeggiaMedvedev ha pubblicato infatti un tweet dove si rallegra della caduta del Governo inglese e di quello italiano. Alle prossime elezioni c’è infatti il rischio, sottolineato non solo dai quotidiani italiani ma anche dagli analisti del New York Times, che al potere salgano le forze politiche che, nel corso degli anni, sono state più vicine a Putin.

Il tweet di Medvedev

Il tweet di Medvedev

Non sono scenari così fantasiosi: il presidente russo, infatti, oggi ha ripetuto più volte di non essere in alcun modo responsabile della caduta dei governi del Regno Unito e dell’Italia, e rinnega qualsiasi ingerenza. L’Italia potrebbe trasformarsi, come temevano anche gli europei, nell’anello debole dell’Unione.

Peter Stano, portavoce della Commissione UE, ha mestamente affermato: “Non commentiamo gli sviluppi politici interni, ma è un fatto che la Russia cerchi di destabilizzare l’Unione Europea e i paesi Membri.” Stano ha proseguito affermando che con la sua opera di disinformazione la Russia cerca di influenzare la politica nazionale con quelli che sono stati definiti come “delegati interni che possono essere anche dei politici”.

Peter Stano

Peter Stano

Il solito caos: i commenti della politica

Anche per questo, molte delle forze politiche del Belpaese stanno cercando di ricucire lo strappo tra il M5S e Draghi, che però non ci sta: accettare di mantenere la maggioranza così com’è è impossibile – il Governo resterebbe costantemente sotto lo scacco della Lega – e far rientrare i Pentastellati sarebbe controproducente per il Movimento, che perderebbe i pochi sostenitori che ha riguadagnato con questa mossa azzardata.

Il PD e Italia Viva invocano un Draghi-bis, la Meloni preme per le elezioni anticipate – forte dei risultati dei sondaggi -, Conte smentisce di aver chiesto le dimissioni dei suoi Ministri – definiti da Renzi come “inchiavardati alle poltrone” – e una sola cosa è costante: la confusione e i protagonismi che agitano la politica italiana.

Non sono mancati nemmeno i commenti del governatore della Regione Campania Vincenzo de Luca, che ha definito la crisi di Governo “sconcertante” e i Cinque Stelle come degli irresponsabili incoerenti, aggiungendo che “non si erano viste cose del genere nemmeno nella prima Repubblica”.

Le conseguenze

Le conseguenze di questa scelta scellerata non si vedranno solo a settembre-ottobre: ieri la Borsa è crollata e, anche se oggi la situazione sembra meno cupa, non si può certamente dire che il peggio sia passato.

Scope Ratings in un report sulla crisi afferma che “La crisi politica italiana probabilmente complicherà il processo decisionale della BCE relativo al suo strumento anti-frammentazione, aumentando la volatilità del mercato e quindi con un impatto negativo sul costo del finanziamento del Governo”.

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