Scuola: sabato in Dad per ridurre i consumi energetici? La proposta

In attesa di sapere come contrastare il caro bollette, l’Anp chiede un piano nazionale che valga per tutte le scuole.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona, cane e il seguente testo "Monica ELEZIONIPOLITICHE2022 COLLEGIOUNINOMINALECAMPANIA1-04 MAISTO "L'Ambiente 'Ambiente e la tutela degli animali al centro della nostra Agenda nonica f POPOLARE AZA UOT MELONI BERLUSCONI PRESIDENTE D'ITALIA moderati SALVINI PREMIER"Il rientro in classe si avvicina ma, nel frattempo, continua la crisi energetica innescata dall’aumento del prezzo del gas, causato dalla guerra in Ucraina scoppiata sei mesi fa con l’invasione da parte della Russia.

Così anche la scuola, in vista dell’inverno, cerca di correre ai ripari per ridurre i consumi e dalla provincia di Verona arriva una nuova proposta che prevederebbe anche un ritorno della Dad: andiamo a vedere di che si tratta.

La proposta per contenere i consumi: settimana corta e didattica a distanza

Per risparmiare sui consumi ed evitare le bollette alle stelle che già pesano su diversi settori, da quello della produzione industriale alla ristorazione, il mondo della scuola cerca di trovare una soluzione senza intaccare il diritto allo studio che prevederebbe la settimana corta e il ritorno della didattica a distanza.

Tale soluzione, secondo i calcoli dell’Azienda dei trasporti di Verona, porterebbe ad un risparmio energetico di circa il 4% grazie ad una razionalizzazione del servizio del trasporto pubblico. A farsi portavoce della proposta è Antonello Giannelli, a capo del più grande sindacato dei presidi italiani, l’Anp. Come ha spiegato lo stesso al Corriere della Sera:“Non si può diminuire il tempo di scuola. Se però c’è un’emergenza nazionale il governo e il Parlamento potrebbero imporre una soluzione temporanea a tutte le scuole”.

L’esigenza di un piano nazionale che valga per tutti

In sostanza l’orario resterebbe invariato durante la settimana ma il sabato, nei mesi più freddi, si farebbe in dad. Tante anche le scuole che hanno già avanzato la proposta di chiudere il sabato andando a ridistribuire le ore delle lezioni nel resto della settimana anche se tale soluzione presenta dei problemi come nel caso degli istituti tecnici dove è già in vigore un orario che prevede 32 ore settimanali e che quindi si tradurrebbe per gli studenti in giornate da sei o sette ore.

Allo stesso modo sarebbe difficoltoso accorciare anche gli orari delle singole lezioni visti i problemi con le coincidenze del trasporto pubblico. La soluzione proposta da Giannelli sembra così quella più adeguata ad evitare tali incovenienti a patto che si imposti un orario adeguato, escludendo ad esempio i laboratori e l’educazione fisica dal giorno in dad, e che siano tutti gli istituti a farlo perché, come ha sottolineato al Corriere della Sera:“Va fatto un piano nazionale che vale per tutti. Non può essere che una singola scuola contribuisca a contenere la crisi energetica e un’altra no.

Le reazioni politiche

La prima reazione a tale iniziativa è arrivata dal presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte che in un post su Facebook ha scritto:“Lo chiariamo subito. Il Movimento 5 stelle non è affatto favorevole alle proposte che iniziano a circolare che prevedono riduzioni di orario e ritorno alla Dad nelle scuole per risparmiare energia. Altro discorso è valutare con i dirigenti scolastici la possibilità di una redistribuzione dell’orario scolastico che, in un quadro integrato col sistema dei trasporti, possa generare economie di sistema”.

A fare eco alle parole di Conte arriva anche Nicola Fratoianni, esponente dell’Alleanza Verdi Sinistra: “Qualcuno pensa alla riduzione del tempo scuola; nel frattempo, Enel, Eni e le altre compagnie energetiche grandi e piccole accumulano 50 miliardi di extraprofitti e nessuno gliene chiede conto”.