Andrew Tate arrestato dopo lo scambio di battute con Greta Thunberg: ma cos’è successo?

di Simona Lazzaro – Da semplice flame su twitter, lo scambio di battute tra Greta Thunberg e Andrew Tate si è trasformato in una storia incredibile culminata addirittura con l’arresto dell’ex-kickboxer, accusato di traffico di esseri umani. Ma cosa è successo?

Chi è Andrew Tate?

Tutto è cominciato quando il negazionista della crisi climatica Andrew Tate – controverso personaggio che in passato era riuscito nella non facile impresa di farsi bannare da tutti i social per le sue posizioni misogine e di estrema destra e che era stato cacciato dalla casa del Grande Fratello britannico dopo la diffusione di un video in cui lo si vedeva frustare una donna con una cintura – ha condiviso su twitter tweet – social su cui è riuscito a tornare dopo l’acquisizione della piattaforma da parte di Elon Musk – un messaggio in cui si vantava delle “enormi emissioni” prodotte dalle sue 33 automobili.

Andrew Tate era già noto per le sue idee nei confronti delle donne, idee che sarebbe un eufemismo definire semplicemente come maschiliste: secondo l’ex-atleta le donne dovrebbero limitarsi alla vita casalinga e a occuparsi della cucina e le vittime di violenza sessuale dovrebbero “assumersi la responsabilità” delle violenze subite; inoltre Tate ha sostenuto, in passato, che le donne – in particolare quelle che lavorano su piattaforme come OnlyFans – dovrebbero dividere i propri stipendi con gli uomini in quanto di loro proprietà.

Queste idee radicali gli avevano fatto guadagnare consensi e follower tra le fila dell’estrema destra.

La traduzione sbagliata del tweet di Greta Thunberg

La risposta di Greta Thunberg al provocatorio tweet in cui è stata nominata non si è comunque fatta attendere, e la giovane attivista ha invitato l’uomo a portare altrove la sua mascolinità tossica e a “farsi una vita”, diventando subito virale. Il tweet è stato però tradotto spesso male, in Italia, e in modo letterale ed erroneo.

L’espressione “small dick energy” usata dall’attivista non ha infatti niente a che fare con le dimensioni dei genitali maschili com’è stato lasciato intendere nel belpaese, dove si è gridato al “body shaming” – si tratta invece di un’espressione gergale (che oltretutto può essere rivolta anche alle persone di sesso femminile) che indica, invece, l’atteggiamento distruttivo delle persone insicure che, per sentirsi migliori, avvertono la necessità di sminuire gli altri.

L’arresto di Tate

Ad ogni modo, la storia non si è conclusa qui: perché Tate ha risposto all’attivista con un video in cui lo si vede davanti a dei cartoni delle pizze, particolare, questo, che (forse) gli è costato carissimo.

L’uomo, infatti – già indagato in passato dalla polizia britannica per dei presunti abusi su una donna – era ricercato dalla polizia romena perché sospettato di essere implicato nel traffico di esseri umani: Tate, secondo le accuse, avrebbe creato un gruppo criminale che avrebbe rapito e costretto sei donne a produrre contenuti pornografici per alcuni siti specializzati.

L’uomo, dopo le accuse, si era dato alla fuga – ma i cartoni della pizza l’avrebbero tradito: sulle confezioni si sarebbe infatti letto il nome di una catena di pizzerie romena che avrebbe consentito alla polizia di accertare la sua presenza nel Paese. Questa ipotesi, avanzata da una giornalista, sarebbe stata smentita dal procuratore romeno, che però ha sottolineato che siano stati proprio gli scambi sui social (anche se non è del tutto chiaro in che modo) ad aver consentito di arrestare l’uomo.

Tate è stato dunque rintracciato e arrestato, mentre l’attivista Greta Thunberg ha commentato la notizia scrivendo: “Questo è ciò che succede quando non riciclate i vostri box della pizza”. La ciliegina sulla torta è che l’associazione europea contro il traffico di esseri umani si chiami proprio GRETA.

Quando la realtà supera la fantasia

Dopo l’incredibile accaduto, qualche utente ha modificato la pagina di Wikipedia di Tate, aggiungendo, tra i suoi nemici, il nome di Greta Thunberg. È proprio vero che, a volte, la realtà supera la fantasia.