Napoli: neonato non smette di piangere e il padre lo prende a pugni

 

Il bambino, un neonato non smette di piangere e così, mentre la mamma è in bagno, “il padre, per farlo zittire, prende il piccolo a pugni, pizzichi e morsi come si vede dalle registrazioni delle videocamere di sorveglianza fatte installare nella stanza”.  La denuncia arriva dal giornalista Pino Grazioli a cui ha chiesto aiuto la mamma del bimbo che vive nel quartiere di Pianura a Napoli.

Le parole sui social di Borrelli

In un post su Facebook, il deputato, Emilio Borrelli, scrive: “Il bambino, un neonato non smette di piangere e così, mentre la mamma è in bagno, il padre, per farlo zittire, prende il piccolo a pugni, pizzichi e pugni come si vede dalle registrazioni delle videocamere di sorveglianza fatte installare nella stanza. Si verifichi se il piccolo abbia subito altre violenze e si predispongano tutte le misure cautelative per la sua sicurezza. Ci aspettiamo che il padre di Federico venga denunciato e che ci siano nei suoi confronti giusti provvedimenti. Noi seguiremo la vicenda con la massima attenzione per la sicurezza del bambino e della mamma.”

Come già detto, la denuncia arriva dal giornalista Pino Grazioli a cui la mamma si è rivolta. Grazioli dichiara: “Federico, il piccolo, ha pianto per la prima volta durante la notte. Così la coppia si reca in salone, dove era già posizionata la telecamera su sollecitazione della zia, e posano il dondolino del bambino. È doveroso informare che l’uomo sapeva della presenza della telecamera siccome gli era stato fatto in precedenza uno scherzo. Il bambino viene affidato al padre, perché la ragazza ha tentato in tutti i modi di incoraggiare a stringere il loro rapporto. La ragazza è andata in bagno perché non si sentiva bene, e nel mentre sente Federico piangere. Scoprirà poi con orrore che l’uomo gli stava dando dei pugni, pizzichi e morsi per farlo zittire. All’inizio la donna non se ne era accorta, lo ha scoperto solamente rivedendo la registrazione. Purtroppo, non sentendosi bene, gli era difficile capire ciò che stava accadendo nell’altra stanza. Abbiamo allertato le Autorità e i servizi sociali affinché si indaghi sull’accaduto”.