Pozzuoli, Napoli: Campi Flegrei, “nessun dato indica magma vicino alla superficie” lo dice l’INVG

“Nessun dato suggerisce la presenza di magma vicino alla superficie, che è la condizione necessaria perché avvenga un’eruzione”. Lo assicura Francesca Bianco, direttrice del dipartimento vulcani dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, l’Ingv, dopo le nuove scosse di terremoto, con la più forte delle ultime, di magnitudo 3.0 alle 11:02 di ieri, nei Campi Flegrei. “La risalita di magma, infatti, verrebbe annunciata da anomalie molto evidenti nelle misurazioni, spiega poi la ricercatrice dell’Ingv. Perturberebbe con bruschi scostamenti tutti i parametri registrati. Cambierebbero, ad esempio, le temperature di rocce e fumarole, la deformazione del suolo e ci sarebbero accelerazioni nella gravità. Al momento, invece, il trend mostra un lento e costante incremento dovuto al fenomeno in corso sin dal 2005”. Lo sciame sismico in corso, secondo Bianco, “è dovuto alla risalita di gas. Ha colpito un’area estremamente urbanizzata, questo è il motivo principale per cui il terremoto è stato avvertito dalla popolazione con una certa intensità”. Da millenni la caldera dei Campi Flegrei è sede di intensa attività vulcanica, manifestata anche dal rilascio concentrato di gas e dal lento sollevamento o abbassamento del suolo, un fenomeno accompagnato da sempre da un’ attività sismica. Dal 2005 a oggi è di nuovo in atto un lento sollevamento del terreno. “Negli ultimi 18 anni si è sollevato di circa 113 centimetri, con una media che al momento è di circa 15 millimetri al mese”, spiega ancora Francesca Bianco. “Per avere un termine di paragone, durante la crisi del 1983-84 il suolo si sollevò di 108 centimetri, ma in soli 2 anni”. Quindi i cittadini si possono tranquillizzare e non creare inutili allarmismi.