Una notte di caos ha sconvolto Napoli durante i festeggiamenti per i fuochi del Cippo di Sant’Antuono. La città ha assistito a una serie di incidenti, devastazioni e scontri che hanno creato gravi disagi per i cittadini, con il traffico paralizzato e le forze dell’ordine prese di mira da atti di violenza.
La situazione più critica si è registrata al Rione Sanità, dove le auto dei carabinieri sono state colpite da una sassaiola, costringendo gli agenti a fronteggiare un clima di forte tensione. Ma gli episodi di disordine non si sono limitati a questa zona: in via Salvator Rosa sono stati dati alle fiamme alcuni cassonetti della spazzatura, mentre altre criticità si sono verificate in piazza Mercato e nei Quartieri Spagnoli.
Nonostante i numerosi appelli a celebrare questa antica tradizione in modo responsabile, e nonostante i sequestri di grandi quantità di legna effettuati dalle autorità nei giorni precedenti, i tentativi di prevenzione non sono bastati a evitare il degenerare della situazione.
Un commerciante del Rione Sanità ha espresso tutta la sua indignazione: “Ieri ho visto una diretta su TikTok riguardante il Cippo di Sant’Antuono al Rione Sanità, e sono rimasto profondamente indignato da ciò che ho visto. È inconcepibile che una tradizione così importante venga macchiata da scene di violenza come il lancio di pietre contro le forze dell’ordine.”
Proseguendo con parole di condanna, il commerciante ha aggiunto: “Non c’è giustificazione per questo comportamento: non è difendibile, non è accettabile, e, soprattutto, non rappresenta il vero spirito del quartiere e delle sue tradizioni.
Il Rione Sanità è un simbolo di cultura, storia e resistenza, ma atti come questi non fanno altro che distruggere l’immagine di un luogo che merita rispetto e valorizzazione. La violenza non è mai la risposta. Celebrare le tradizioni dovrebbe essere motivo di orgoglio e unità, non di caos e scontri.”
L’amarezza nelle sue parole riflette il sentimento di molti che chiedono una riflessione collettiva: “Dobbiamo tutti riflettere su quello che sta accadendo e chiederci che messaggio vogliamo dare al resto del mondo. Questo non è progresso, non è civiltà. È tempo di cambiare atteggiamento e dimostrare il meglio di noi, non il peggio.”