Reddito di Libertà: fino a 500 euro mensili per le donne vittime di violenza. Domande aperte fino al 31 dicembre

È stato rifinanziato e riattivato il Reddito di Libertà, il contributo economico rivolto alle donne vittime di violenza, pensato per offrire un sostegno concreto a chi si trova in una condizione di particolare fragilità economica e personale. L’importo, pari a 500 euro al mese per un massimo di 12 mensilità, potrà essere richiesto fino al 31 dicembre 2025, ma per chi aveva già fatto domanda lo scorso anno senza ricevere il beneficio, la scadenza è fissata al 18 aprile 2025.

Due finestre temporali per accedere al contributo

Con una recente circolare, l’INPS ha chiarito le modalità operative per l’accesso alla misura, prevedendo due finestre temporali distinte per la presentazione delle domande.

La prima scadenza, il 18 aprile, è riservata alle circa 3.000 donne che avevano già fatto richiesta nel 2024 senza ottenere il sostegno, a causa dell’esaurimento delle risorse. La seconda finestra, invece, resterà aperta fino al 31 dicembre 2025, ed è destinata a tutte le altre potenziali beneficiarie in possesso dei requisiti.

In entrambi i casi, le domande devono essere presentate tramite i servizi sociali del Comune di residenza, che avranno il compito di verificare la sussistenza delle condizioni previste dal decreto.

I requisiti per ottenere il Reddito di Libertà

Il contributo è destinato alle donne che:

  • siano vittime di violenza, seguite da centri antiviolenza o dai servizi sociali comunali;
  • siano residenti in Italia, anche se non cittadine italiane;
  • si trovino in una condizione di bisogno economico urgente o straordinario, riconosciuta dai servizi sociali.

Una volta ricevuta la documentazione completa da parte dei Comuni, sarà l’INPS a occuparsi dell’erogazione del sussidio, fino al tetto massimo di 6.000 euro annui (500 euro per 12 mesi consecutivi).

I numeri: chi ha usufruito della misura

Secondo i dati diffusi dall’INPS, tra il 2021 e il 2024 la misura ha raggiunto un’utenza variegata. Il 42% delle beneficiarie è rappresentato da donne nate all’estero, mentre il restante si distribuisce tra il Sud Italia (27%), il Nord (21%) e il Centro (9,4%). La fascia d’età prevalente è quella tra i 35 e i 54 anni, che concentra circa il 61% delle richieste.

È inoltre prevista la possibilità, per le Regioni, di integrare le risorse statali con fondi propri, trasferiti direttamente all’INPS, al fine di ampliare la platea delle beneficiarie sul territorio.

Un passo concreto verso l’autonomia

Il Reddito di Libertà rappresenta uno strumento di emancipazione e sostegno reale per le donne che stanno affrontando il difficile percorso di uscita dalla violenza. Più di un aiuto economico, si tratta di una misura simbolicamente e socialmente rilevante, che punta a garantire dignità, indipendenza e sicurezza.

Per ottenere informazioni dettagliate e ricevere assistenza nella compilazione della domanda, è possibile rivolgersi ai servizi sociali del proprio Comune oppure consultare il sito ufficiale dell’INPS.

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