Frattamaggiore. Genitore minaccia la Preside della Capasso-Mazzini

Un consigliere comunale di opposizione difende in consiglio comunale il genitore

La minaccia è di quelle che fanno tremare i polsi “Per mia figlia non c’è posto, mentre per te c’è il posto al Cimitero!”. Questo è quanto riferisce la dott.ssa Fernanda Manganelli, Preside della Scuola Capasso-Mazzini di Frattamaggiore. Ciò che è ancora più grave è che queste minacce le sono state rivolte da un genitore perché nella scuola non ci sarebbe stato posto per sua figlia.
Come spiega la stessa dirigente, nel Novembre 2016 è pervenuta una richiesta di trasferimento presso il suo istituto di una bambina, non certo per l’anno in corso, ma per quello futuro 2017/2018. Richiesta, va detto, mai formalizzata. Ai genitori è stato però specificato che qualora vi fossero state altre richieste non sarebbe stata fatta nessuna eccezione in relazione ai tempi e modi previsti in caso di richieste di trasferimento, in forza dei regolamenti in vigore.
Nel mese di Gennaio 2017 è giunta alla scuola un’altra richiesta di iscrizione, con regolare nulla osta. Considerata la disponibilità in quel momento e non potendo comunque subordinare l’accettazione della richiesta a nessun altro evento, la bambina fu regolarmente inserita, secondo la normativa vigente e le procedure richieste.
Successivamente la stessa Preside Manganelli ha avuto la premura di spiegare personalmente le ragioni, purtroppo insormontabili, che allo stato avrebbero reso impossibile l’iscrizione, presso la scuola “Capasso-Mazzini”. I genitori però non l’hanno presa affatto bene, è stato allora che il padre della bambina ha minacciato la Preside e uscendo dalla scuola ha provocato ingenti danni alla porta dell’ ufficio della stessa dirigente ed ulteriori danni alla porta di entrata dell’androne della scuola. Per queste ragioni è stata depositata anche una denuncia presso le forze dell’ordine.
Ma la storia non finisce qui, perché, il consigliere comunale di opposizione Luigi Lupoli, nell’ultimo consiglio comunale, si è apertamente schierato dalla parte del genitore, rivendicando i diritti di quest’ultimo e sottolineando che l’avrebbe difeso anche in sede penale.
Insomma una storia che ha dei contorni davvero paradossali, noi dal canto nostro, pensiamo che la violenza non debba mai essere utilizzata ed anzi vada sempre condannata.