Già si pensa alla maratona della Grande Mela del 2017. Una frattese verso New York

Raffaella Grimaldi è nei primi posti di un concorso dell’Adidas per coronare il sogno dei runners. “Voglio portare negli Stati Uniti la voglia di riscatto mia e della mia terra, la terra dei fuochi”. 

Si è da poco conclusa la 47esima edizione della Maratona di New York che già si pensa alla prossima. Partecipare alla maratona di New York è il sogno di tutti i corridori, sia professionisti che amatoriali. Ogni anno infatti, nella metropoli nordamericana della Grande Mela si organizza questa gara di corsa, lunga ben 42.195 metri, un vero e proprio fiume umano che si snoda lungo i 5 distretti della città. È la maratona con più partecipanti al mondo, sono infatti oltre quarantamila, i runners che annualmente riescono a tagliare il traguardo. Questa maratona è organizzata dal New York Road Runners e si corre dal 1970 nella prima domenica di novembre. Anche in Italia, così come in altre parti del Mondo, già è ripartita la macchina organizzativa che darà luogo il 5 Novembre 2017 alla 48esima edizione della corsa. Fervono i preparativi, tanto che una nota marca di abbigliamento sportivo, la Diadora, ha dato il via a una seguitissima iniziativa web, La “MAKEITBRIGHT”, che permetterà a 20 donne italiane di “mettersi in luce” e poter partecipare alla gara newyorkese del prossimo novembre. Scorrendo tra le centinaia di partecipanti al concorso vi è anche una conterranea, Raffaella Grimaldi di Frattamaggiore, che, da svariate settimane, è stabilmente nelle zone altissime della speciale classifica on line, con oltre 1.500 voti. Il premio a cui ambiscono le centinaia di partecipanti è, oltre alla partecipazione, anche una speciale preparazione atletica della durata di 8 mesi che, nello specifico, avverrà con l’oro olimpionico di Seoul 88, Gelindo Bordin. Tra gli intenti della casa di abbigliamento c’è quello di unire persone accomunate dalla gioia di praticare sport e dal desiderio di vivere in maniera “bright” (illuminata); lo slogan ideato è pertanto una filosofia di vita: si tratta di trasformare ciò che è ordinario e normale in qualcosa di straordinario, riportando in primo piano la gioia per lo sport soprattutto, in una società, come quella quotidiana, in cui si tende sempre più a parlare di performance, pressione e profitto, piuttosto che trasmettere valori. Abbiamo incontrato Raffaella e, ancora una volta, come capita spesso ascoltando persone del posto, viene fuori un forte messaggio, quello dell’amore e dell’attaccamento a questa terra: la terra dei fuochi! “L’Amore per il running è iniziato davvero tardi, in un momento in cui avevo bisogno di mettermi di nuovo in discussione come persona e come donna” ha raccontato aggiungendo poi: “all’età di 29 anni, infatti, ho subito un grosso fallimento personale e da quel momento ho rimesso tutto in discussione; ho cambiato ambiente, persone e abitudini, ma i fallimenti sono arrivati anche lì. Cosi ho indossato le scarpe da ginnastica che, da lì in avanti, diverranno le mie migliori amiche e ho cominciato a correre. Correvo piano a quei tempi, con le cuffiette nelle orecchie e le lacrime che mi rigavano il volto, di mattino presto quando nessuno ti osserva. Con le mie cuffiette non ascoltavo solo la mia musica ma il grido della mia terra che si fondeva assieme al mio. Soli, io e lei, diventavamo un tutt’uno. Mi sentivo come essa, inespressa e non compresa. Il dolore tuttavia piano piano faceva strada al coraggio, alla voglia di riscatto, di concentrarmi su di me, così come questa terra, finiti i suoi giorni più bui, si concentrava su di sé. La corsa di entrambe, verso il riscatto, mi rendeva più libera, più pronta anche a legarmi a un nuovo gruppo e a un nuovo mondo fatto di genuinità e amicizia, quel gruppo mi ha resa cosciente di capacità che neanche io sapevo di avere e cosi ogni traguardo diventava una conquista. Mi sono fatta rapire da esperienze sempre più avvincenti sino a correre alla maratona di Firenze dopo solo sei mesi di preparazione e attraverso questa abnegazione ho conquistato risultati sempre più importanti sino ad arrivare a un terzo posto assoluto categoria donne. In questa corsa quotidiana ho ripreso in mano, non solo la mia vita, ma ho ritrovato anche l’amore; correre in strada ha però alcune insidie e qualche mese fa una macchina mi ha investita, dopo una iniziale e giustificata apprensione dovuta ad alcune contusioni ed escoriazioni, oggi me ne sono convinta: se non sono morta è perché devo vincere questo concorso per portare me stessa e questa mia terra, dove ogni giorno io affondo le mie radici, alla corsa più importante al mondo”. Intanto sul web alla pagina dedicata makeitbright.diadora.com il concorso continua fino al prossimo 15 gennaio. A Raffaella non può mancare il nostro ad majora. – (di Angela Finestra Cogito n°397)

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