Mick Schumacher: campione europeo in F3

Portare un cognome pesante non è mai cosa semplice. Ancora meno se si prova a seguire le orme di un predecessore che ha saputo scrivere pagine importanti di storia. Il motorsport, come ogni ambito, è pieno zeppo di figli d’arte. Qualcuno ha toppato clamorosamente, approfittando di una strada spianata più dal casato che dal talento, altri invece hanno saputo rinnovare i fasti del passato o addirittura migliorato quanti li avevano preceduti.
Tra i tanti, su tutti, Max Verstappen, uno che ha già superato in fatto di risultati papà Jos in Formula1, perché no Jacques Villeneuve che seppur vincendo un titolo iridato nella massima serie del motorsport, paga dazio a papà Gilles in fatto di popolarità. Ancora Damon Hill, Fittipaldi, Pedro Piquet, Nico Rosberg e si potrebbe continuare.

A balzare agli onori della cronaca di questi giorni è un giovanissimo pilota tedesco, talentuoso, veloce, ma che comincia la sua carriera con un fardello quasi insostenibile. Essere un pilota e portare il cognome Schumacher deve essere davvero complicato tanto che il giovane Mick, ad inizio carriera, si presentava sui tracciati con il cognome di mamma Corinne, Betsch. Dopo l’incidente di Meribell che costrinse il pluricampione papà Michael in un letto immobile, un giovanissimo Mick decise di esordire col proprio cognome e provare ad intraprendere la strada che porta alla Formula1.

Proprio questo weekend, ad Hockenheim, Mick Schumacher è stato incoronato campione europeo Formula 3. Il primo passo verso i palcoscenici più ambiti e che ancora devono tanto a chi quel cognome l’ha messo davanti a tutti in 91 gran premi e per 7 volte sul tetto del mondo. In bocca a lupo Mick, pilota veloce che probabilmente non riuscirà a migliorare i risultati del suo papà, ma che certamente saprà farci gioire di nuovo sentendo il cognome Schumacher.