Storie e leggende dal mondo – Hanami, la festa della fioritura dei ciliegi

I ciliegi in fiore sono uno dei simboli che più facilmente vengono associati al Giappone e alla sua cultura. La fioritura di questi alberi viene celebrata con la tradizione dell’Hanami, durante la quale si osservano questi fiori delicati.

Guardare i fiori

I fiori di ciliegio sbocciano tra Marzo e Aprile, periodo durante il quale nella penisola giapponese inizia la tradizione dell‘Hanami.

Letteralmente, questa parola significa “guardare i fiori”, ed effettivamente è di questo che si tratta: quando i ciliegi fioriscono ci si è soliti recare, in compagnia di parenti, amici o amanti, ai piedi di questi alberi al solo scopo di consumare insieme un piccolo pasto e per osservare quella bellezza che, molto presto, svanirà. 

L’Hanami si svolge sia di giorno che di notte, tempo durante la quale l’attività di osservare i fiori viene detta Yozakura.

Tutto cambia e per questo è prezioso

I fiori di ciliegio – sakura in giapponese – non solo solo esteticamente gradevoli, ma portano con sé una simbologia estremamente cara alla cultura del Giappone: nella loro delicata bellezza rappresentano la caducità dell’esistenza.

Ogni cosa è destinata a cambiare forma, a mutare, e anche la bellezza dei ciliegi verrà portata via dallo scorrere delle stagioniquesto non rende tuttavia meno elevato il valore della loro fragile vita, ma, anzi, probabilmente ne esalta l’intensità; in quest’ottica la morte non è percepita come qualcosa di negativo.

L’Hanami è la celebrazione del presente, dell’amore per una vita che, proprio come la fioritura dei ciliegi, è tanto breve quanto bella. 

La leggenda di Yohiro e Sakura

Esiste una leggenda delicata quanto questi fiori tanto amati: la storia di Yohiro e della dolce Sakura.

La tristezza di un albero

Yohiro, il protagonista di questa storia, non era un uomo, bensì un albero. Le sue radici affondavano nella terra della foresta dei ciliegi, un luogo dove non arrivavano né la violenza né gli orrori della guerra e dove questi alberi crescevano rigogliosi.

Yohiro, tuttavia, non era felice: i suoi rami erano spogli e secchi, all’apparenza morti, e mentre tutto il resto di quella foresta incantata rifioriva lui rimaneva immutabilmente immerso nella sua tremenda e profonda tristezza. 

Il dono di una fata

Un giorno la fata del bosco sentì nel proprio cuore tutta la desolazione di Yohiro e gli chiese cosa lo rendesse tanto disperato: l’albero rispose che nel mondo non c’era nulla che gli desse un valido motivo per rifiorire.

La compassionevole fata decise di fare un dono a Yohiro e lo trasformò in un uomo: “Vai” gli disse “e trova un motivo per fiorire ancora. Ma ricorda: se rimarrai un essere umano, morirai entro vent’anni.”.

I primi giorni Yohiro non si mosse.

Non era contento di ciò che la fata gli aveva fatto – non aveva alcun desiderio di cambiare la propria vita e aveva paura di sperimentare le emozioni che portavano gli uomini a compiere gli atti crudeli e violenti di cui, di tanto in tanto, nella foresta si mormorava. “La vita” si diceva Yohiro, trasformandosi in albero ogni volta che ci riusciva “è solo odio e violenza”.

Sakura e Yohiro

Tuttavia, dopo alcuni giorni, spinto dalla sete, si alzò e si diresse verso lo sciabordare di un fiume.

Mentre beveva l’acqua limpida del corso d’acqua vide una fanciulla. La ragazza incrociò il suo sguardo e gli sorrise, mostrandogli per la prima volta cosa fosse la gentilezza. Si presentò: il suo nome era Sakura.

Sakura e Yohiro parlarono per tutta la notte, condividendo paure e speranze, progetti e timori: per la prima volta, l’albero si sentì felice. All’alba, Sakura tornò verso casa, promettendo a Yohiro che si sarebbero rincontrati.

Così fu e si incontrarono una volta e poi un’altra ancora, fino a vedersi tutte le notti. Yohiro si era innamorato della dolce Sakura e lo stesso valeva per la fanciulla. Nella gioia dell’amore, però, qualcosa tormentava Yohiro: doveva dirle la verità.

Così una notte mostrò a Sakura le sue vere sembianze, raccontandole della sua tristezza e del dono dolceamaro che gli aveva fatto la fata: Sakura ne fu inizialmente sconcertata ma, poi, scoprì che non le importava.

Strinse le braccia intorno a Yohiro, confessandogli tutto il proprio amore, e lo stesso fece lui.

I fiori di ciliegio

Commossa dall’amore puro e sincero dei due, la fata dei boschi comparve accanto a Sakura, proponendole un patto: se la ragazza avesse accettato di trasformarsi per sempre in un albero insieme a Yohiro, le sarebbe stato concesso di trascorrere insieme al suo amato tutta l’eternità.

Sakura rispose subito e con fermezza, rivolgendosi a Yohiro: “Voglio restare insieme a te, per sempre”, e mentre i due si stringevano ancora in un abbraccio la fata li trasformò in un albero dai rami strettamente intrecciati.

L’albero, travolto dall’amore di entrambi gli amanti, fiorì all’istante e, da allora, lo fa ogni anno.

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