GIUGLIANO. E’ stato arrestato dai carabinieri del nucleo investigativo di Napoli Salvatore Lazzaro, detto Lulù, il 28enne boss del Rione Traiano.
L’uomo era stato catturato per i reati di violenza e minaccia, lesioni personali aggravate, commessi nel 2013, e porto e detenzione illegale di armi e furto, questi ultimi risalenti al 2016 e tutti commessi con l’aggravante delle finalità mafiose. Il 13 settembre scorso era stato scarcerato, rendendosi irreperibile.
I militari dell’arma hanno trovato il boss assieme alla moglie, trentenne del Rione Traiano, senza precedenti penali ma legati da vincoli di parentela alla famiglia Ivone, altro storico sodalizio della periferia occidentale, da anni implicato in affari di droga, in un’abitazione tra le campagne di Giugliano in Campania.
La coppia, alla vista dei militari, ha tentato di disfarsi di un etto di cocaina gettandolo nel water ma che è stato recuperato. È stata inoltre trovata in casa una pistola semiautomatica.
Dai controlli eseguiti i carabinieri hanno scoperto che i due coniugi percepivano, indebitamente, il reddito di cittadinanza.
Soddisfatto per l’operazione dei carabinieri il Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli: “Innanzitutto ci complimentiamo con i carabinieri per questa operazione che ha permesso di catturare un criminale, un esponente di alto spicco della camorra napoletana. La strada da battere è questa, ai clan bisogna stare col fiato sul collo e non lasciargli un attimo di tregua, assicurando alla giustizia tutti gli esponenti di vertice e fermando i loro affari.
Per la questione reddito di cittadinanza, è evidente che così come è stato concepito non va bene, finisce troppo spesso nelle mani di criminali e camorristi, gente che non ne avrebbe diritto e neanche una reale necessità, mentre molte famiglie indigenti, per colpa di questi, non percepiscono sussidi. Bisogna apportare delle modifiche”.