Sciopero storico contro l’intelligenza artificiale: il caso Cerved e le tensioni sul lavoro

Il primo sciopero italiano legato all’uso dell’intelligenza artificiale è stato proclamato per giovedì 18 novembre, coinvolgendo i 2.700 dipendenti di Cerved, leader nazionale nel settore delle informazioni commerciali e societarie. La mobilitazione è stata indetta dai sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs per protestare contro le modalità con cui l’azienda utilizza l’intelligenza artificiale nella gestione delle risorse umane, accusata di esercitare pressioni improprie sul personale.

I rappresentanti sindacali denunciano l’adozione di un sistema di formazione basato sull’AI che, a loro avviso, mette in difficoltà i lavoratori senza garantire trasparenza sui criteri di valutazione e sugli obiettivi richiesti. Il metodo, definito “ricordante Squid Game”, è stato accusato di spingere i dipendenti verso dimissioni volontarie, presentando il piano formativo come uno strumento di miglioramento che invece risulta punitivo e poco chiaro.

Ma le tensioni non finiscono qui. Alla fine di novembre, Cerved ha licenziato via PEC tutti i suoi 107 agenti inquadrati con contratto Enasarco, adducendo una “giusta causa” e bloccando l’accesso alle email e i pagamenti delle indennità di fine rapporto. La decisione, che ha sorpreso gli agenti, è stata accompagnata dalla sostituzione del loro ruolo con un sistema automatizzato di intelligenza artificiale e un call center.

Sul fronte finanziario, la società affronta una situazione complessa. Dall’ultimo bilancio consolidato del 2023 emerge un risultato operativo positivo di quasi 84 milioni su un fatturato di 482 milioni, ma gravato da oneri finanziari per 132 milioni, derivanti dai debiti contratti per l’acquisizione del gruppo. Questo ha portato Cerved a chiudere l’anno con una perdita netta di 16,4 milioni.

Le operazioni di ristrutturazione, comprese le recenti sostituzioni del personale con sistemi basati sull’AI, sembrano mirare a ridurre i costi, ma generano profonde preoccupazioni tra i lavoratori e alimentano il dibattito sull’uso etico dell’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro.