Thiago Motta rompe il silenzio dopo l’esonero: “Non è un fallimento, ma sono deluso”
Le prime parole dell’ex tecnico bianconero al “Corriere della Sera”: “Rapporto ottimo con lo spogliatoio, nessuna lite con Giuntoli. Yildiz? Un talento con la testa giusta”
Dopo settimane di silenzio, Thiago Motta ha scelto le colonne del Corriere della Sera per commentare l’esonero dalla Juventus. Un lungo sfogo, denso di amarezza ma anche di orgoglio per quanto fatto, e un fermo rifiuto delle voci che hanno accompagnato la sua uscita di scena.
“Non è andata come speravamo, ma non parlate di fallimento”
“È chiaro che sono deluso – ha dichiarato l’ex allenatore bianconero – soprattutto per come sono andate le cose in Coppa Italia e Champions League. Però non accetto che si parli di fallimento. Il nostro lavoro è stato interrotto quando eravamo a un punto dal quarto posto, che era l’obiettivo principale a inizio stagione”.
Motta ha riconosciuto i limiti emersi nelle ultime partite: “Abbiamo giocato male, e probabilmente cambierei alcune scelte. Ma chi dice che lo spogliatoio fosse contro di me dice il falso. In tutta la mia carriera nessuno ha mai parlato pubblicamente di problemi con me. Alla Juve ho avuto un rapporto basato sul rispetto e sulla chiarezza con tutti”.
Su Yildiz: “Mai detto che si credeva Messi. È un ragazzo speciale”
Tra i nomi emersi nei rumors post-esonero, quello di Kenan Yildiz. Anche su questo punto Motta è stato categorico: “Non ho mai detto a Yildiz di non sentirsi Messi. Chi lo sostiene è un bugiardo. Kenan è un talento, ma soprattutto ha una mentalità straordinaria. Vuole lavorare, migliorarsi, ha una serietà rara per un 2005. Avrà un grande futuro se continuerà così”.
Bremer, Vlahovic, Koopmeiners: i pilastri del suo progetto
Il tecnico ha voluto anche difendere alcuni dei suoi uomini chiave. Su Bremer: “Con lui abbiamo fatto sei clean sheet. Quando si parlava della sua cessione ho chiesto alla società di trattenerlo. La sua assenza ha pesato molto”.
E su Koopmeiners, autore di una stagione altalenante: “Ha bisogno di tempo per adattarsi, ma tornerà ai suoi livelli. È un professionista serio e di qualità”.
Infine Vlahovic: “Ha giocato tanto perché se lo meritava. Quando è rimasto fuori, lo ha fatto per infortuni. Non era felice, ma ha sempre rispettato le mie decisioni”.
“Mai discusso con Giuntoli. Le bugie fanno male”
Motta ha anche smentito categoricamente presunti screzi con il direttore sportivo Cristiano Giuntoli: “Mai avuto discussioni. Questo modo di agire nell’ombra è indecente. Non intendo lasciar passare certe bugie”.
“Grazie ai tifosi. Alla Juve servono chiarezza e responsabilità”
Un pensiero anche per i tifosi bianconeri: “Li ringrazio per il sostegno. Alla Juve non basta partecipare: bisogna vincere. Ma per farlo servono fiducia, chiarezza e l’assunzione di responsabilità da parte di tutti. Questo club ha vissuto un ciclo leggendario, ma ora deve tornare a vincere, perché è da troppo tempo che non accade”.
Thiago Motta chiude così, con dignità e fermezza, lasciando aperta la porta al futuro. Senza rimpianti, ma con la consapevolezza di aver cercato di lasciare un segno.
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