È ufficiale: Luciano Spalletti non è più il commissario tecnico della Nazionale italiana. La conferma è arrivata direttamente dalle sue parole in conferenza stampa alla vigilia del match contro la Moldavia:
“Gravina mi ha comunicato che sarò sollevato dall’incarico dopo la partita. Risolveremo il contratto.”
Spalletti, che aveva preso il timone della Nazionale dopo le dimissioni di Roberto Mancini, lascia dopo meno di un anno e in un momento particolarmente delicato per il calcio italiano.
“Non avevo intenzione di mollare, ma mi assumo le mie responsabilità. Lunedì voglio vincere per lasciare un segnale positivo a chi verrà dopo di me.”
Perché l’esonero?
L’avvio zoppicante del percorso verso i Mondiali 2026, culminato con una pesante sconfitta contro la Norvegia (3-0), ha aggravato una situazione già complicata. Secondo fonti vicine alla FIGC, Gravina ha ritenuto necessario un cambio per dare una svolta al progetto tecnico.
I numeri di Spalletti in azzurro
- 23 partite
- 11 vittorie
- 6 pareggi
- 6 sconfitte
- 38 gol segnati, 29 subiti
Numeri non all’altezza delle aspettative dopo la vittoria dell’Europeo nel 2021 e i mancati Mondiali 2018 e 2022.
Chi sarà il nuovo CT?
In pole per la successione c’è Stefano Pioli, attualmente sotto contratto con l’Al-Nassr, ma disponibile a trattare. Subito dietro, Claudio Ranieri, ancora legato a un incarico con la Roma. Più lontane le ipotesi Cannavaro, Gattuso e De Rossi.
Il cambio in panchina dovrebbe essere formalizzato dopo la gara contro la Moldavia, che Spalletti guiderà come ultimo atto da CT.
Una pagina si chiude, e l’Italia si prepara a scriverne una nuova, con la speranza di rialzare la testa in vista del prossimo Mondiale.