Un matrimonio cominciato con promesse d’amore si è trasformato, sin dalla prima notte, in una spirale di violenze fisiche e psicologiche. È la drammatica vicenda vissuta da una donna di Benevento, che ha trovato il coraggio di denunciare il marito dopo mesi di soprusi. La Procura della Repubblica di Benevento ha disposto, nella giornata di giovedì 19 giugno, l’allontanamento dell’uomo un 47enne originario di Napoli dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento alla vittima, con contestuale applicazione del braccialetto elettronico.
Le indagini dei Carabinieri, coordinate dai magistrati beneventani, sono scattate a seguito della querela presentata dalla donna, la quale ha raccontato agli inquirenti una storia fatta di violenze ripetute: insulti, minacce di morte e pesanti aggressioni fisiche iniziate subito dopo il matrimonio.
La vittima ha riferito di essere stata sottoposta a un vero e proprio “regime di vita vessatorio”, fatto di botte, calci, pugni e continue umiliazioni.
A sostegno delle sue dichiarazioni sono arrivate anche le testimonianze dei familiari: genitori e sorelle della donna hanno confermato di aver notato più volte lividi ed ecchimosi sul suo corpo, visibili segni di maltrattamenti.
Uno degli episodi più gravi si sarebbe verificato nel corso dell’ennesima aggressione domestica: l’uomo, secondo la ricostruzione dei Carabinieri, avrebbe scaraventato la moglie sul letto colpendola violentemente con calci e pugni. In quell’occasione, la donna riportò un vistoso ematoma a un braccio, poi documentato dai medici del Pronto Soccorso.
Il provvedimento cautelare eseguito ieri rappresenta una misura fondamentale per tutelare la vittima, interrompere l’escalation di violenza e garantire la sua sicurezza. Il caso accende nuovamente i riflettori sul problema della violenza domestica, una piaga che troppo spesso si consuma nel silenzio delle mura di casa.