Best&Worst // In due notizie internazionali, il meglio e il peggio dal mondo

Best&Worst, le notizie di oggi // Mentre in Polonia entra in vigore la contestata legge che rende quasi impossibile l’aborto scatenando disordini, in Norvegia è stata annunciata l’apertura di Svart, il primo hotel a energia positiva.

Norvegia – Tra il 2022 e il 2023 aprirà Svart, il primo hotel a energia positiva

Si chiama Svart – in virtù della sua vicinanza al ghiacciaio Svartisen, il secondo ghiacciaio più grande della Norvegia – il futuristico hotel a forma di anello che aprirà tra il 2022 e il 2023.

Svart, progettato dallo studio di architettura Snhøetta, conterà oltre cento camere e sarà il luogo ideale da cui osservare lo spettacolo mozzafiato offerto dall‘aurora boreale e nel quale ritrovare la propria connessione con la natura.

L’hotel è costruito interamente in legno e vetro, nello stile delle costruzioni costiere locali, e avrà anche un laboratorio di formazione e una fattoria nella quale verranno prodotti tutti gli ingredienti utilizzati nei suoi quattro ristoranti. 

Il primo hotel a “energia positiva”

Nonostante il suo aspetto incredibile e le sue numerose attrattive, però, ciò che ha attirato l’attenzione del mondo su Svart è il suo sistema energetico: questo sarà, infatti, il primo hotel a energia positiva.

Cosa vuol dire questo? Che Svart è stato progettato per produrre da sé tutta l’energia di cui ha bisogno non soltanto per funzionare, ma addirittura per essere costruito – e non solo: ne produrrà anche di più.

L’hotel, infatti, riuscirà a immagazzinare oltre l’85% dell’energia da lui stesso prodotta nel corso dell’anno. 

Insomma, si tratta di un progetto tecnologico ed ecologico che proietta l’architettura nel futuro e che porta la filosofia “carbon neutral” a un nuovo, inedito livello. Svart è la dimostrazione che è possibile immaginare un mondo diverso e più pulito, ma non per questo meno spettacolare e confortevole.

Polonia – Entra in vigore tra le proteste la nuova legge che rende quasi impossibile l’aborto. Nella notte dei manifestanti avrebbero tentato di irrompere nella Consulta: tre le persone arrestate.

In Polonia è entrata in vigore una già contestatissima legge che rende, nei fatti, quasi impossibile abortire.

Non sarà più infatti lecito interrompere una gravidanza nemmeno in caso di gravi malformazioni del feto.

La Polonia già aveva una delle regolamentazioni più restrittive, in Europa, in materia. Fino ad oggi, la malformazione gravissima del feto era una delle poche ragioni per le quale era possibile abortire nel Paese, insieme al rischio per la vita della donna e alla gravidanza derivante da stupro o incesto. 

Le contestazioni

La norma, che era stata stabilita in Ottobre da una sentenza della Corte Costituzionale, era già stata oggetto di fortissime contestazioni.

All’epoca, movimenti femministi e studenteschi, organizzazioni LGBT+ e anche comuni cittadini avevano indetto manifestazioni che durate intere settimane; nonostante ciò, nelle scorse ore il governo polacco ha annunciato la pubblicazione della legge nella Gazzetta Ufficiale, facendola dunque entrare effettivamente in vigore.

Solo adesso la Corte Costituzionale avrebbe reso note le motivazioni alla base della controversa sentenza, e sarebbe questa, secondo il governo, la ragione per cui ci sarebbe stato un “ritardo” nella sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

A quest’annuncio è seguita l’inevitabile mobilitazione della popolazione, che è tornata a manifestare il proprio dissenso proprio come nel mese di Ottobre, riempiendo le strade intonando la celebre canzone “I will survive“. Numerose, tra la folla, le bandiere arcobaleno e gli striscioni che recitavano slogan come “Io penso, io sento, io decido” e “Libertà di scelta e non terrore”. 

Manifestanti tentano di irrompere nella Consulta: tre arresti

Nella notte a cavallo tra il 28 e il 29 Gennaio, alcuni testimoni affermano che dei manifestanti avrebbero tentato di fare irruzione nella Consulta, invadendo lo spazio dove sorge l’edificio della Corte Costituzionale.

Tre sarebbero state le persone arrestate. Tra queste, anche Klementyna Suchanow, leader delle proteste.

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