È la condanna dei primi della classe, protrarre il proprio cammino a passo spedito senza mai guardare quello che succede dietro.
Lo ha fatto per 6 anni la Juve, ora tocca al Napoli che chiede strada al Bologna per proseguire la marcia verso lo Scudetto.
E’ un match che ha tante motivazioni.
In primis, come giusto che sia, il primo posto della Serie A. E poi una rivincita personale contro chi ha preferito tenersi il proprio posto e restare anonimo, piuttosto che combattere per essere il migliore.
N.B. Ogni riferimento a persone o cose non è assolutamente casuale.
L’andata, a Bologna (non distragga lo 0-3 rifilato ai felsinei) non fu di facile lettura. Il Napoli annaspò parecchio prima di venirne a capo, solo nel secondo tempo con Callejon e poi dilagare.
Fu il tanto bistrattato Reina a tenerci a galla, grazie ad interventi prodigiosi su Simone Verdi.
Dunque, nessuna distrazione. Soprattutto poca importanza a chi non ci ha voluto, ma attenzione massima al risultato.
IL DUBBIO ALBIOL
Il difensore ex Real è il grosso dubbio di Mister Sarri. Il giocatore non si è allenato fino a ieri a causa di un affaticamento muscolare e probabilmente lascerà il posto a Chiriches.
Per il resto tutto confermato, con la solita linea mediana composta da Jorginho, Allan e Hamisik, in attacco Insigne, Mertens, Callejon.
I FELSINEI
Anche per Donadoni dubbi in difesa: probabili titolari De Maio e Helander con Mbaye e Masina sulle fasce, Dzemaili, al ritorno al San Paolo, confermato a centro campo con Pulgar e Poli. In attacco Verdi e Palacio a supporto di Destro.
I PRECENDENTI
Negli ultimi 4 confronti al San Paolo il Bologna ha incassato 19 reti contro i partenopei e non batte il Napoli dal dicembre 2015 (3-2, doppietta di Destro), gara arbitrata da Mazzoleni, che sarà l’arbitro del match di domani.
I tifosi del Napoli sono autorizzati a fare gli scongiuri.