Napoli, il silenzio è d’oro

E allora zitti zitti che il silenzio è d’oro 
ed anche quando siamo tanti 
stiamo zitti in coro 
c’è tanto chiasso intorno e non si calma mai 
parole su parole su parole parole tra noi 
ma se si parla perchè si ha la lingua in bocca è meglio 
muti come pesci, è meglio acqua in bocca 
perciò se un bel tacere non fu mai scritto 
restiamo zitti noi e lasciam parlare i fatti 
non gridare ma ascoltare 
non forzare ma lasciarsi andare 
non imparare ma dimenticare 
il silenzio è lo spazio per poter pensare.

(Aeroplanitaliani)

Il silenzio è d’oro nella città dalle mille contraddizioni, dove tra mille dicerie c’è un Cantico composto da 11 ragazzi in maglia azzurra che va avanti a testa alta senza guardarsi attorno. Un silenzio che si nasconde e si tramuta in una lotta, nel bagliore della rimonta e di riuscire infine a vincere le prime due partite di questo inizio di stagione. Con forza, caparbietà, al cospetto di una sfiducia dettata dai soliti preconcetti della stampa nazionale. Un silenzio che si manifesta nell’orgoglio di Sebastiano Luperto, che non si ritaglia tempo alcuno per l’emozione del debutto, ma si concentra su un unico obiettivo, che dovrebbe essere comune a noi tutti: il bene della maglia azzurra. Il silenzio si realizza ogni giorno negli occhi di chi ha deciso non solo di giocarci ma di vivere un’emozione chiamata Napoli. Un leone in gabbia che offre il suo contributo alla causa come Dries Mertens, che non storce una sola parola per la mancata titolarità e diffonde la sua carica da leader prima panchina e a suon di gol in campo.

                                                                                                                                                                                                                  LA CALMA E’ LA VIRTU’ DEI FORTI

Un silenzio che sconfina e si perde nei meandri del proprio ego personale, dell’eccentricità dei suoi sommi, anziché trovare l’estrema ratio e confinare in un sobrio equilibrio. Quello mostrato da Carlo Ancelotti, dalla sua calma, dal suo non farsi condizionare dagli eventi esterni, un equilibrio dettato dalla sua esperienza e dalla sua perspicacia. Un equilibrio che è stato messo sul banco di prova in più occasioni, dalla tensione creatasi in città fino al doppio svantaggio subito contro Lazio e Milan. Una dote che nasce dall’eleganza e dallo stile che egli rappresenta e che in molti che rappresentano questa città, sia dal punto di vista calcistico che istituzionale, non hanno saputo relazionarsi. Per quanto si narri, o si dipinga questa città, le parole vanno riscontrate con i fatti, e gli ultimi trascorsi del “te le mando a dire” tra il Presidente, Aurelio De Laurentiis, e il Sindaco, Luigi De Magistrisdi certo non rispecchiano l’immagine di questa città.  Il silenzio molte volte vale più di mille parole, fomentare e rendere pubblici vecchi risentimenti rischia di rinchiudervi in una corazza col rischio di non uscirne più. Avete in carica un bene comune: rendere migliore la Napoli del futuro che, nel corso di questi anni, almeno per la sua larga maggioranza, in una città tanto speciale quanto difficile da gestire, ha imparato ad apprezzare il lavoro svolto da entrambi.

Non sprecate tempo, soprassedete a questa diatriba che rischia di ledere non solo la vostra immagine ma soprattutto i  “Vostri” cittadini.

Il silenzio è un elogio che alla fine vi premierà.