Afragola. Sparatoria piazza Castello, una tragedia che poteva essere evitata

La vicenda della sparatoria a Piazza Castello ad Afragola, mentre nella chiesa di San Giorgio si celebrava la messa una domenica mattina dello scorso aprile, sconvolse la citta’, riportandola sulle cronache nazionali. Tre feriti, diversi colpi di pistola sparati, con un bilancio che poteva essere ben piu’ grave e che ha visto 3 persone arrestate.

Abbiamo titolato” una tragedia che poteva essere evitata perche prima di quella domenica c’ erano stati diversi episodi che lasciavano intendere che si poteva arrivare a quello che poi nei fatti è successo.

Ad essere coinvolti due famiglie, i Cesarano e i Darbucci. Tutto era iniziato a fine anno quando le due famiglie, che nei fatti abitavano in due palazzine una di fronte l’altra, hanno avuto la prima lite proprio mentre si festeggiava l’arrivo del nuovo anno con fuochi d’artificio e quant’altro.

I Cesarano stanno festeggiando al primo piano della loro palazzina con bengala e fuochi d’artificio insieme ai loro bambini, durante i festeggiamenti cominciano a volare bottiglie da una palazzina di fronte che avrebbero potuto colpire i bambini affacciati, da li parte una lite tra le due famiglie. Gli adulti scendono per strada e ne parte una aggressione violentissima che vedra’ dopo un inseguimento l’accoltellamento di una degli adulti della famiglia Cesarano.

La violenza è tanta, vengono accoltellate anche le auto parcheggiate. Si chiama la Polizia, scattano le denunce e tutto rimane fermo nei mesi successivi con nessun arresto e nessuna misura che avrebbe potuto evitare la tragedia che poi accadra’ ad aprile successivo.

In questi mesi sono tante le schermaglie tra i due gruppi familiari che frequentano la stessa piazza, con continue provocazioni fino ad arrivare all’episodio conclusivo che ha visto il ferimento a colpi di pistola di tre persone.

A lamentarsi dopo cinque mesi di arresti per i propri congiunti sono le donne della famigia Cesarano, che sottolineano che non intendono contestare le decisioni della magistratura sugli arresti ai loro congiunti, bensi’ la dinamica che ha portato a quel violento scontro e l’inefficacia dello “Stato” nei mesi precedenti. Dicono, sono state tante le schermaglie che ci sono state tra i due gruppi familiari, le denunce non sono servite a fermare le provocazioni continue per poi arrivare a quanto accaduto.

“Oggi i nostri familiari sono in carcere e noi non contestiamo questo, bensì il fatto che certe cose andavano fermate quando sono partite le nostre denunce. Non si sarebbe arrivato a tanto se si prendevano seriamente provvedimenti in merito gia’ lo scorso fine anno. E poi perchè ancora oggi all’altra famiglia non è accaduto niente?”

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